Spritz

Quando è nato lo Spritz? Chi lo ha inventato? Ecco qui qualche curiosità sull’amatissimo drink alcolico veneziano e i suoi ingredienti

In dialetto veneto è spriss o sprissetto: sulle origini del cocktail italiano più bevuto durante gli aperitivi molte sono le storie che si raccontano, alcune sono leggendarie e misteriose, altre più antiche.

Spritz
Lo Spritz, il cocktail più amato durante gli aperitivi

Tra queste quelle più note riguardano il ‘dove’ e il ‘quando’ nacque lo Spritz; possiamo affermare che fu proprio grazie a Venezia e ai veneziani che questa bibita è diventata popolare in tutta la Penisola e oltre.

Venezia calle gondole
Le splendide calle veneziane, le gondole e i suoi gondolieri

Per molti lo Spritz nacque nell’800, durante il periodo della dominazione Asburgica.

Si dice che gli Austriaci iniziarono sin da subito a frequentare i locali e le osterie del Triveneto e a fermarsi a consumare presso i famosi bàcari[1] veneziani.

Imbattendosi nei corposi vini veneti ed essendo abituati a bere quelli poco alcolici e di poca struttura delle loro zone, iniziarono a chiedere agli osti di spruzzare un po’ d’acqua nel bicchiere per ‘alleggerirli’.

Venezia Ponte di Rialto
Il Ponte di Rialto a Venezia

Il termine Spritz sarebbe di origine tedesca e deriverebbe dal verbo spritzen, ovvero ‘schizzare’, ‘spruzzare’; secondo altri questo nome sarebbe invece legato a quello di un vino austriaco tipico della regione del Wachau.

Ma l’usanza di mescolare il vino con l’acqua non è sicuramente austriaca; già ai tempi dei Greci il vino non veniva bevuto in purezza, come anche presso i Romani e in epoca medievale.

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Gli Asburgici, quindi, non avrebbero inventato nulla visto che anche i veneti allungavano con l’acqua i loro vini rustici e con alto tasso alcolico.

Un’altra storia che riecheggia tra le calli veneziane riguardo lo Spritz vuole protagonisti gli ‘arsenalotti’, ovvero gli operai del famoso Arsenale di Venezia[2].

Arsenale di Venezia
L’Arsenale di Venezia (Fonte: it.wikipedia.org)

All’epoca la città riservava un trattamento di favore a questi uomini: avevano paghe più alte, bonus in caso di malattia ed erano rivestiti di importanti cariche ufficiali[3].

Durante la pausa pomeridiana dal lavoro, gli arsenalotti solevano rinfrescarsi con pane e vino rosso nei mesi invernali, mentre durante l’estate accompagnavano un pane biscottato chiamato frisopo[4] ad una bevanda a base di vino allungata con un po’ d’acqua fresca.

Sembra dunque che l’antenato dello Spritz fosse già in voga nel XII secolo nel Cantiere di Stato veneziano.

Oggi a Venezia e nel Veneto non esiste una ricetta unica dello Spritz ma diverse varianti; quella più diffusa vede la presenza del Prosecco, spumante famosissimo nel mondo per le sue accattivanti bollicine.

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Lo Spritz classico veneziano ha una base di vino con aggiunta di Aperol, Campari Bitter o Select[5] che gli conferiscono il caratteristico ed inimitabile colore rosso-arancio (circa 30%).

Alle bollicine del Prosecco (circa il 40% del drink) se ne aggiungono altre, quelle dell’acqua gassata o dell’Acqua di Seltz[6] o semplicemente di Seltz (circa il 30%).

Quest’ultima, diffusasi agli inizi del ‘900, è un’acqua con più CO2 addizionata tramite una bomboletta di gas collegata alla bottiglia e dal sapore acidulo.

Nelle varie zone del Veneto per la preparazione dello Spritz c’è chi usa i vini bianchi frizzanti, chi il Prosecco, chi i vini bianchi fermi; c’è chi usa i bitter, chi invece gli amari scuri come il Cynar o il China Martini.

Spritz Venezia
Uno Spritz a Venezia

A seconda della città in cui ci troviamo è dunque possibile gustare una versione di Spritz preferita, sviluppata nel corso del tempo e in base ai gusti dei consumatori.

Infine per guarnire il bicchiere dello Spritz si mette solitamente una fetta di arancia e qualche cubetto di ghiaccio, oppure troviamo una fetta di limone o un’oliva.

Esiste anche uno Spritz ‘bianco’ o ‘liscio’ con soli ghiaccio, vino e acqua.

A Venezia Centro Storico, oltre al classico Spritz, è possibile sorseggiare anche uno Spritz Hugo con il sambuco o uno Spritz con Centino, uno storico liquore rosso rubino a base di vino, vermouth, amaro e qualche scorza d’arancia[7].

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Gondoliere calle veneziana
Scorci di Venezia

 

Post in collaborazione con AVM Holding e Venezia Unica

 

[1] l bàcari (o bacaréti) sono tipiche osterie veneziane a carattere popolare, dove si possono bere vini a calice (chiamati ómbre o bianchéti) e spuntini (i famosi cichéti), caratterizzati da pochi posti a sedere e da un lungo bancone vetrinato in cui sono esposti i prodotti in vendita.
[2] L’Arsenale di Venezia costituisce ancora oggi una parte molto estesa della città e fu il cuore dell’industria navale veneziana a partire dal XII secolo (Dante Alighieri, nel Canto XXI dell’Inferno, dedica bellissimi versi all’Arzanà de’ Viniziani). L’Arsenale è legato al periodo più florido della vita della Serenissima; grazie alle imponenti navi qui costruite, Venezia riuscì a contrastare i Turchi nel Mar Egeo e a conquistare le rotte del nord Europa.
[3] Gli arsenalotti venivano nominati guardiani nelle sedute del Maggior Consiglio all’interno della Loggetta progettata per loro da Sansovino ed erano i vogatori del Bucintoro, la galea di stato dei dogi di Venezia, sulla quale si imbarcavano ogni anno nel giorno dell’Ascensione per celebrare il rito veneziano dello sposalizio con il mare.
[4] Il frisopo era una galletta a lunghissima conservazione, durissima che si ammorbidiva con l’aggiunta di acqua, olio, brodo o vino ed era il pane delle galee e dei galeoni veneziani. Non c’è traccia della ricetta originale; il termine frisopo (o bis-cotto) lascia intendere come venisse cotto due volte per ridurne al minimo il contenuto d’umidità.
[5] Il Select è una bevanda-aperitivo a base di 30 erbe aromatiche nato nel 1920 a Venezia nel sestiere Castello dalla distilleria ‘Fratelli Pilla & C.’ e attualmente prodotto dal Gruppo Montenegro S.r.l. In origine veniva bevuto liscio con l’aggiunta di soda o seltz, oppure miscelato in numerosi cocktail. Secondo alcuni appassionati, il Select è stato il primo aperitivo a essere utilizzato nello Spritz veneziano nella ricetta che, affermatasi negli anni Settanta, è oggi la più diffusa (Fonte: it.wikipedia.org)
[6] Sèlz (o sèltz) deriva da Seltz, nome francese della cittadina prussiana di Selters (più nota come Niederselters), dalla quale proviene l’omonima acqua minerale naturale (Eau de Seltz) – www.treccani.it
[7] Il Centino venne ideato da un barista di Pordenone, tale Bruno Redivo, e divenne il simbolo della movida veneta della metà degli anni ‘50.
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Giulia Cosenza

Calabrese DOC, sommelier con master in Cultura dell'alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche

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