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Tradizioni marinare di Calabria: la Ghiotta di pesce alla cariatese

Ghiotta di pesce alla cariatese

Alla scoperta di un piatto povero della tradizione marinara di Cariati, la ghiotta di pesce alla cariatese

Fra le tante bellezze che la Calabria ha da offrire c’è sicuramente una piccola gemma nascosta: Cariati. Questa pittoresca città si affaccia sulla costa ionica cosentina ed è anche uno dei 14 comuni della Sila Greca.

Cariati (CS)
Cariati (CS), affaccio sul mare dal centro storico

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Posta tra Sibari e Crotone, anche Cariati conserva tracce della presenza magnogreca e soprattutto brettia (o bruzia), oltre a numerose testimonianze sia medievali che bizantine.

A livello archeologico di particolare rilevanza è sicuramente la tomba a camera del guerriero brettio rinvenuta in località Salto[1], il cui prezioso corredo è oggi conservato presso il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide.

Tomba a camera brettia di Località Salto a Cariati (Cs)
Tomba a camera brettia di Località Salto a Cariati (Cs)

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Questa miscela di influenze storiche si riflette nell’architettura e nella cultura di Cariati che la rendono perciò una città ricca di fascino e di carattere.

Il suo centro storico conserva ancora l’aspetto di una fortificazione medievale con la cinta muraria intatta e le sue otto torri, con le sue stradine strette e tortuose fiancheggiate da antiche case in pietra.

Le spiagge qui sono bellissime grazie alla limpidezza del mare e alla ricca macchia mediterranea che le circondano; c’è anche un porticciolo che può ospitare circa 250 imbarcazioni.

Cariati è un borgo marinaro che vanta una lontana tradizione cantieristica per la costruzione di barche da pesca grazie alla presenza di abili maestri d’ascia che vivono in zona.

La sua cucina tipica, dunque, non può che essere legata al mare; uno dei suoi piatti più famosi è la Ghiotta di pesce alla cariatese.

Ghiotta di pesce alla cariatese
La Ghiotta di pesce alla cariatese (Credits: Abruscia Damiano da Facebook)

Si tratta di una zuppa di pesce povero, tradizionalmente consumata dalle famiglie dei pescatori di Cariati e preparata con il pescato del giorno, messa al centro della tavola e guarnita da crostoni di pane.

Il nome ‘ghiotta’, diffuso anche in Sicilia, deriverebbe dal termine tardo latino jutta che vuol dire ‘brodaglia, minestra’; in Friuli-Venezia Giulia si fa la jota, una zuppa di verdure invernale preparata con gli avanzi[2].

Nella ricetta originale la Ghiotta di pesce alla cariatese ha come ingrediente basico, oltre ai pomodori rigorosamente pelati, i peperoni;

il pesce invece può variare a seconda della stagione, ma è sempre locale.

Questo piatto oggi si prepara sempre meno nelle case ed è difficile reperirlo nei locali; a Cariati, su prenotazione, si può assaggiare presso L’Angolo dei Golosi, sul lungomare.

Ma vediamo assieme la ricetta della Ghiotta di pesce alla cariatese:

Ingredienti:

  • 1 kg di pesce misto povero (tendenzialmente merluzzo, papotole ovvero mostelle, canelli ovvero gattucci, ma la tipologia di pesce può variare in base alla stagione e al pescato);
  • 300 g di pomodori pelati e tritati;
  • 2 peperoni;
  • 1 cipolla;
  • prezzemolo;
  • 2 spicchi di aglio;
  • 1 bicchiere di vino bianco;
  • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva;
  • Sale e pepe q.b.
  • 8 fette di pane casereccio.

Procedimento:

In un tegame fare appassire la cipolla in olio d’oliva, quindi aggiungere un trito di prezzemolo e aglio e subito dopo un bicchiere di vino bianco secco che dovrà evaporare del tutto.

Aggiungere i pomodori pelati e tritati, i peperoni e poi, a fuoco basso, aggiungere una quantità di acqua pari al doppio del volume del pesce.

Fare cuocere a fuoco dolce per 10 minuti dal momento del bollore.

A questo punto sistemare i pesci mettendo sotto quelli più grandi e sopra quelli più piccoli, in modo da non farli rompere;

tenere il pesce sempre coperto di brodo, se necessario aggiungere dell’acqua bollente.

Cuocere a fuoco basso per circa 8-10 minuti dalla ripresa del bollore; aggiungere un po’ di sale se necessario.

Bisogna prestare attenzione a non mescolare mai il pesce col mestolo, meglio scuotere il tegame per amalgamare il tutto.

Preparare il piatto con delle fette di pane casereccio abbrustolito e versare il pesce.

Non dimentichiamo che a Cariati è di tradizione anche un altro delizioso prodotto, la preziosa sardella, il ‘caviale povero’ dei calabresi, che si può assaggiare all’interno della pitta cu ri jiti.

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Non vi resta che visitare Cariati e assaggiare tutte le sue specialità di terra e di mare.

 

*Post in collaborazione con la Pro Loco di Cariati (www.prolococariati.com)

 

[1] L’area della tomba brettia di Salto a Cariati fa parte di una rete di insediamenti brettio-italici oggetto di interventi di valorizzazione che hanno riguardato diversi siti, tra cui quello di Pruija di Terravecchia (CS) e altri centri fortificati individuati a Cerasello e Muraglie di Pietrapaola (CS).
La tomba a camera sotterranea, appartenuta ad un guerriero di rango della società brettia databile a lV secolo a.C., si trova su una collina a ridosso del mare facilmente raggiungibile dalla S.S. 106;
rinvenuta a seguito di lavori di movimento terra per l’agricoltura, presenta una forma rettangolare in grandi blocchi di arenaria posti a parallelepipedi misti a schegge di ciottoli per un’altezza di 1,90 metri, mentre la camera sepolcrale è di circa 2 m2.
Quando fu rinvenuta si presentava intatta e al suo interno, oltre al corredo, vi era un affresco che probabilmente rappresentava la vita di questo importante personaggio.
Il corredo della tomba a camera è caratterizzato da una corazza anatomica in bronzo con elmo, ceramiche e vari oggetti in metallo relativi alla vita sociale del defunto.
[2] Gli ingredienti sono i fagioli borlotti, le patate, ma soprattutto i capuzi garbi, listarelle di cavolo cappuccio fermentato (crauti) oppure rape, e carne di maiale.
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Giulia Cosenza

Calabrese DOC, sommelier con master in Cultura dell'alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche

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