Per un italiano è un motivo di culto, per gli stranieri una ricetta misteriosa, spesso “maltrattata” con ingredienti che non hanno nulla a che vedere con la sua ricetta originale: stiamo parlando della pasta alla carbonara, uno dei piatti più famosi in Italia e all’estero.
La carbonara, come tante altre ‘invenzioni’ importanti della storia, ha origini incerte, secondo alcuni, il nome deriverebbe da un ‘carbonaro’ (cioè uno spazzacamini) che, ritiratosi dall’attività, aveva aperto un’osteria a Roma e iniziato a proporre un piatto simile all’attuale, chiamato Carbonara in onore alla sua precedente professione. Secondo altri, la Carbonara nasce appena finita la guerra, con l’arrivo degli Americani in Italia e la conseguente ampia disponibilità di bacon e uova, che stimolò la naturale unione degli ingredienti alla pasta. Nel novembre 2005, il mensile enogastronomico Vie del Gusto ha invece formulato un’altra ipotesi.
“Polesine, la carbonara è nata qui”, ‘strilla’ la rivista in copertina, e sostiene la tesi che invece tutto accadde nel Polesine, esattamente centottantasette anni fa. Sembra che a Fratta, in provincia di Rovigo, un gruppo di Carbonari, nei (pochi) attimi di tranquillità disponibili in quei momenti di aspirazione alla libertà dell’Italia, fossero abituali ospiti alla buona tavola della nobildonna Cecilia Monti. E anche che all’Osteria delle Tre Corone, locanda dell’epoca arrivata sino a noi, si tenevano le riunioni segrete dei Carbonari. Da qui, immaginare perché si sostenga che la Carbonara è nata nel Polesine il passo è breve. (1)
Calorie e valori nutrizionali:
La pasta alla carbonara è un celebre primo di origina italiana che dal punto di vista dei valori nutrizionali risulta molto calorico ed anche piuttosto grasso. Si tratta di un alimento estremamente energetico, ricco di grassi e colesterolo, ma anche di sali minerali e vitamine; inoltre, una volta accompagnata alla pasta, la carbonara acquisisce una notevole porzione di carboidrati complessi. Che sia chiaro, nel consumo sporadico e in porzioni adeguate, la carbonara NON è un VELENO per l’organismo! E’ totalmente da escludere nella dieta degli ipercolesterolemici, degli ipertesi e degli obesi; anche le donne gravide ne devono fare a meno, non tanto per il contenuto nutrizionale, quanto per il rischio igienico legato alle uova crude.
Valori Nutrizionali
Porzione: 100 g
Kilojoule 1586 kJ
Calorie 379 kcal
Proteine 14,18 g
Carboidrati 41,12 g
Zuccheri 0,11 g
Grassi 17,03 g
Grassi Saturi 5,648 g
Grassi Monoinsaturi 1,72 g
Grassi Polinsaturi 1,72 g
Colesterolo 60 mg
Fibra 2,2 g
Sodio 563 mg
Potassio 193 mg
Ricetta originale romana:
Il condimento per la carbonara si prepara in una manciata di minuti. Pensate che occorrono soltanto guanciale speziato tagliato a striscioline, una crema dorata a base di tuorli (nella nostra versione) e tanto pecorino grattugiato al momento.
Ingredienti:
Dosi per: 4 persone
Spaghetti 320 g
Guanciale 150 g
Tuorli di uova medie 6
Pecorino romano 50 g
Sale fino q.b.
Pepe nero q.b.
Preparazione:
Per preparare gli spaghetti alla carbonara cominciate mettendo sul fuoco una pentola con l’acqua salata per cuocere la pasta. Nel frattempo occupatevi del guanciale; se dovesse essere presente la cotenna eliminatela. Poi affettatelo e tagliatelo a striscioline spesse circa 1 cm. Versate i pezzetti in una padella antiaderente già calda e rosolate per 7-8 minuti a fiamma vivace. Nel frattempo tuffate gli spaghetti nell’acqua bollente prelevate un po’ di acqua di cottura che userete per sfumare il guanciale e lasciate asciugare per pochi istanti. Agitate la padella così da creare una piccola emulsione tra acqua e grasso.
Scolate la pasta al dente direttamente in pentola, tenendo da parte l’acqua di cottura, e saltatela brevemente per insaporirla, aggiungendo ancora un pò di acqua di cottura; se dovesse essere necessario aggiungete anche un pizzico di sale e unite un pò di pepe nero. Spegnete il fuoco, unite i tuorli e mescolate velocemente. Saltate la pasta aggiungendo anche un pò di acqua di cottura; poi mantecate con il Pecorino grattugiato e pepe nero a piacere. Date un’ultima mescolata per amalgamare bene i sapori e cuocere leggermente i tuorli pur lasciandoli cremosi. (2)
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