Col loro profumo anticipano il Natale, sono dolci, succose e senza semi: le Clementine di Calabria IGP

Crescono soprattutto nella Piana di Sibari e a Corigliano (Cosenza), ma anche nella Piana di Lamezia (Catanzaro), di Gioia Tauro (Vibo Valentia), Rosarno e nella Locride (Reggio Calabria) e in alcuni comuni della provincia di Crotone[1]: sono i mandarini che tutti amiamo, le buonissime Clementine di Calabria IGP. Il suo nome scientifico è Citrus x clementina e la sua pianta è un alberello alto massimo 5 metri, dal tronco ramificato in poche branche principali che tendono spontaneamente a formare il globo.

Clementine di Calabria IGP

Le foglie sono lanceolate[2], allargate, di color verde scuro; i fiori hanno colore bianco e sono medio-piccoli; il frutto, chiamato esperidio, è sferoidale leggermente schiacciato ai poli con una buccia liscia e sottile di un intenso colore arancione, un albedo[3] bianco e sottile e una polpa succosa ed aromatica con gli spicchi separati da setti. All’interno gli spicchi delle Clementine sono costituiti da vescicole ricche di succo e la caratteristica più importante è l’apirenia (cioè l’assenza di semi) che però in alcune cultivar non è totale. Rappresentano un incrocio tra l’arancio amaro e il mandarino avana, e in Calabria sembrano aver trovato il loro habitat ideale.

La storia delle Clementine calabresi parte all’inizio del secolo scorso. Molto probabilmente provengono da un paese dell’Algeria, Misserghin: il loro nome sarebbe collegato a quello di Padre Clément Rodier che le coltivava nell’orto del suo convento-orfanotrofio. Si pensa che la pianta sia nata per puro caso da un innesto fatto da quest’ultimo nel 1898; fu segnalata, poi, per la prima volta nel 1902 dal botanico Louis Charles Trabut e portata in Europa. In Calabria è arrivata per errore, insieme ad altre piantine di arance, attorno al 1920 e la coltivazione si è diffusa tra il 1930 ed il 1950. C’è chi sostiene che l’ibrido sia invece molto più antico e provenga dalla Cina o dal Giappone e che il religioso algerino l’avrebbe solo introdotto nel Mediterraneo.

Nella vasta pianura alluvionale della Piana di Sibari, lungo la costa ionica della Calabria, la coltura delle Clementine ha trovato la sua massima affermazione. Qui la qualità del prodotto è nettamente superiore alle altre: grazie al particolare ambiente bio-pedo-climatico della zona, caratterizzato dai terreni silicei, dalla vicinanza dei monti e dall’assenza della traiettoria dei venti, la loro maturazione è precoce (inizi di ottobre), regalando a questo frutto tutte le sue ottime proprietà organolettiche. Ne esistono diverse varietà, dalla Spinoso alla Hernandina, dalla Comune alla Marisol e al Tardivo (pressoché tutte senza semi o comunque ne contengono pochi). Questi mandarini sono polposi, dolci e facili da sbucciare.

Le Clementine non presentano quasi mai semi negli spicchi (apirenia)

Nel 2002 nasce a Corigliano Calabro (Cs) il Consorzio per la Tutela della IGP “Clementine di Calabria”, istituito per la difesa e la promozione di questo prodotto e per la valorizzazione delle produzioni locali, offrendo così maggiori opportunità economiche e lavorative alle zone interne del comprensorio calabrese. L’ente racchiude al suo interno i produttori che svolgono la loro attività nel territorio di produzione della IGP secondo le modalità stabilite dal disciplinare.

Liquore alle Clementine di Calabro Liquori

Le Clementine di Calabria vengono raccolte da ottobre a febbraio; sono molto ricche di vitamina C, di minerali tra cui potassio, calcio, fosforo e sodio. Rinfrescanti e diuretiche, possiedono un elevato contenuto di zuccheri solubili. Vengono utilizzate anche nella cosmesi come ingrediente di lozioni tonificanti e maschere per la pelle.

Deliziose se mangiate fresche, si prestano benissimo nelle preparazioni di dolci e ad essere trasformate in succhi di frutta, marmellate, sorbetti, canditi e anche liquori. A proposito di questi ultimi, l’azienda Calabro Liquori produce, tra gli altri, proprio un Liquore alle Clementine, morbido e delicato dal piacevole gusto dolce-amaro che si gusta rigorosamente freddo.

Xmas and Clementine“: i tre drink ideati da Gianfranco Cacciola di Barjonio Cocktails a base di Clementine di Calabria IGP (Credits: Adriano Image)

Sempre in tema di valorizzazione territoriale, lasciandosi ispirare da questi nostri deliziosi mandarini, Gianfranco Cacciola di Barjonio Cocktails ha preparato tre drink a tema natalizio, i “Xmas and Clementine”: sono Gaspare (Clemen Fizz), Melchiorre (Chica Calabra) e Baldassarre (ClemenTini). Non vi svelo qui le ricette che potrete invece trovare e scoprire a questo LINK.

 

Sitografia

www.igpclementinedicalabria.it

calabroliqueur.com

barjonio.blogspot.it

 

 

[1] Tutte zone in cui, ad oggi, è concentrata quasi la metà degli agrumeti della regione.

[2] Detto del contorno di un organo laminare, come foglie, brattee, petali, ecc., quando è strettamente ellittico, ma con gli estremi appuntiti.

[3] La parte più interna, bianca e spugnosa, della buccia del frutto degli agrumi, ricca di sostanze pectiche.

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4 commenti

  1. Di gran lungo il mio frutto preferito.Il so profumo mi ricorda il Natale.Devo provare il liquore.Sono curioso.

    1. Anch’io adoro le clementine!

  2. Siccome sto facendo una ricerca sul clementine comune vorrei notizie riguardo a questo agrume negli anni 70 80 e 90 nei comuni di Corigliano e Rossano

    1. Ciao Leonardo,
      purtroppo non so darti notizie 🙁

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Giulia Cosenza

Calabrese DOC, sommelier con master in Cultura dell'alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche

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